Più di ogni altro medium, il cinema sa trasporre con immediatezza all'interno del suo apparato discorsivo ansie sociali, inquietudini epocali, tendenze politiche. Nel corso della lunga fase di tensione scaturita dalle macerie della Seconda guerra mondiale, l'industria cinematografica ha agito da collettore di paure e speranze diffuse: attraverso la fantascienza, ha individuato nell'Altro extraterrestre un epigono dell'Altro terrestre, talvolta alla ricerca di pacificazione (Ultimatum alla Terra, Incontri ravvicinati del terzo tipo), talvolta di conflitto (La guerra dei mondi, L'invasione degli ultracorpi); attraverso l'horror ha simboleggiato un mondo scisso, che nel mostro trova il suo rimosso, la sua parte oscura (si pensi a Possession, capolavoro del regista polacco Andrzej Zulawski ambientato nella Berlino del Muro); attraverso il cinema di intrattenimento, traslando messaggi propagandistici (la saga di Guerre stellari, Alba rossa, Top Gun). Il cinema ha la forza di farci entrare con la mente e con gli occhi in un'epoca di tensioni ritornata, ahinoi, di stringente attualità.