Che cosa è reale e cosa illusione nell’universo di David Lynch? Le idee per i suoi film, quelle che lui dice di aspettare con pazienza e desiderio e che pesca da mondi sotterranei per offrirle a noi in superficie, sono per lo più visive o sonore?
Lynch parla di “the art life” che coinvolge cinema, pittura, musica, scrittura… Non c’è distinzione, ci sono idee e spesso le ha condivise con Angelo Badalamenti.
La recente scomparsa di Angelo Badalamenti e il restauro in una smagliante copia in 4K di Strade perdute di David Lynch hanno creato l’opportunità per un omaggio a due grandi talenti che hanno mescolato meravigliosamente cinema e musica contemporanea, creando insieme atmosfere sonore necessarie al racconto del regista. Un duo, un ensemble atipico e irresistibile.
Seduti insieme al piano, nei venti anni della loro collaborazione artistica, Lynch pronunciava parole e Badalamenti le trasformava in musica. Così, racconta il regista, era il loro processo creativo. Se la musica a Lynch non piaceva, allora lui cambiava le parole e Badalamenti lavorava sulla sua composizione fino a raggiungere “the correct music”. La musica “perfetta” è fondamentale nella filmografia di Lynch che è anche un attentissimo sound designer (“la gente mi chiama regista ma in realtà io mi considero un fonico”).
Si incontrarono quasi per caso, nel 1985, durante la lavorazione di Velluto blu: Lynch voleva assolutamente usare Song to the siren nella versione dei This Mortal Coil (poi ottenuta per Strade perdute) ma i diritti della canzone costavano troppo e così Badalamenti, amico del produttore del film, giunse in soccorso sia per aiutare Isabella Rossellini con il cantato di Blue Velvet, sia nella composizione di un tema musicale “corretto” per l’universo lynchano in costruzione. Da allora hanno lavorato insieme a sei lungometraggi, un corto, una performance teatrale musicale e altro.
Lunedì 23 gennaio alle 20.00 al Visionario si proietterà il nuovissimo restauro di Strade perdute (è la prima versione digitale del film, restaurato in 4K, supervisionata e approvata dallo stesso Lynch!), introdotto da Roberto Calabretto (Università di Udine). L’omaggio a Lynch e Badalamenti proseguirà lunedì 30 con il restauro di Mulholland Drive, introdotto da Luca Censabella (CEC), e in chiusura lunedì 6 febbraio rivedremo Cuore selvaggio, presentato dai Giovani Visionari della Mediateca Mario Quargnolo.