Presentato in anteprima mondiale al
Toronto International Film Festival (sezione Special Screenings) e presente alla
Festa del Cinema di Roma (sezione Proiezioni Speciali), il film sulla crisi umanitaria al confine bielorusso arriverà nelle sale il 20 ottobre, distribuito da Luce Cinecittà.
Ci fa particolarmente piacere ospitare il film di debutto della Smutniak a Gorizia perché, contrariamente a chi crede che la soluzione sia innalzare muri, questa città che insieme a Nova Gorica sarà capitale europea della cultura è la riprova che i muri si possono superare ed abbattere definitivamente, anche nella cooperazione nella gestione delle ondate di immigrazione a cui assistiamo da decenni in queste terre.
“Mur” è un documentario ambientato a marzo 2022, nei giorni immediatamente successivi all’invasione russa del territorio ucraino. In un contesto in cui l’Europa intera si è mobilitata per dare asilo ai rifugiati, il Paese più celere e generoso è stata la Polonia, il medesimo Stato che ha appena avviato la costruzione di un muro per ostacolare l’entrata di altri rifugiati. Lungo tutto il confine tra Polonia e Bielorussia esiste ora una “zona rossa”, una striscia di terra che impedisce a chiunque di avvicinarsi e assistere alla costruzione del muro. Il film, che si fa portatore di un messaggio riguardante l’importanza di un’accoglienza che non deve fare distinzioni, ha come protagonista proprio questo muro. Il documentario, sia diario intimo che prodotto di denuncia, è stato realizzato servendosi dell’aiuto di attivisti locali e con un’attrezzatura tecnica molto leggera, grazie alla quale la regista ha raggiunto il confine filmando ciò che non si vuole raccontare.
Oltre alla figura di regista di “Mur”, Kasia Smutniak ricopre anche quella di co-produttrice – assieme a Domenico Procacci e Laura Paolucci – e di co-autrice della sceneggiatura – con Marella Bombini Il montaggio è firmato da Ilaria Fraioli, e le musiche originali da Lorenzo Tomio.
"Mur” è una produzione Fandango in associazione con Luce Cinecittà.
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